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Abbazia Florense

San Giovanni in Fiore

E lucemi da lato il calavrese abate Giovacchino di spirito profetico dotato ”.

Dante Alighieri – Divina Commedia, Paradiso, XII, .

Tra le principali mete di carattere storico, certamente è l’Abbazia Florense, risalente al XII secolo, si trova a San Giovanni in Fiore,  nella terra dell’Abbate Gioacchino ed a circa 25 minuti di comoda strada da Camigliatello Silano 

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è fra i più grandi edifici religiosi della Calabria, grazie all’imponenza dell’intero complesso badiale, ed è considerato, il più importante edificio religioso della provincia di Cosenza. 

Fa parte dell’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, ed è per cronologia, il primo edificio ed insediamento, realizzato a San Giovanni in Fiore, decretandone così, la nascita della città.

Le origini dell’Ordine Florense.

Le origini dell’Abbazia Florense, racchiudono una storia ricca di avvenimenti e coincidenze, situazioni tali che hanno portato solo in seguito ad un lungo viaggio, alla realizzazione del complesso monastico. 

La principale delle cause, è sicuramente la ricerca di una nuova ”fonte di spiritualità” da parte del fondatore del monastero, Gioacchino da Fiore. Il futuro abate, viaggiò da giovane, per alcune Abbazie, venendo a contatto con vari ordini monastici, tra cui quello cistercense

La Vita

Da giovane, infatti, fu prima accolto presso l’Abbazia di Santa Maria della Sambucina nei pressi di Celico, ed in seguito soggiornò nel monastero di Corazzo, divenendone priore e poi abate. Recatosi nel 1183 presso l’abbazia di Casamari, nel Lazio, con l’intento di far accorpare il cenobio di Corazzo all’Ordine Cistercense, Gioacchino affinò la propria spiritualità, scorgendo un bisogno di meditazione fino ad allora mai capitatogli. 

Fu così che insieme ad un compagno decise, fra la Pasqua del 1186 e il febbraio del 1188 di salire sulla Sila alla ricerca di un luogo per abitare. 

Si fermarono dapprima presso la località di Pietra Lata, ma il luogo non ispirò completamente l’abate, che decise di ampliare il cammino e risalire ancora per un po’, i monti della Sila. 

Superato il fiume Lese, i due giunsero presso una radura sul versante orientale della Sila, presso un’immensa foresta di boschi, e con a valle il fiume Arvo. La località si presentò perfetta per Gioacchino, che decise di stabilirvisi, ed ivi, edificare il monastero, dedicandolo a San Giovanni Evangelista

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